La presenza della ferrovia e l’apertura della stazione nel 1887 favorirono in quest’area la costruzione del primo mulino “moderno” destinato alla produzione di fecola.
Negli anni successivi, assecondando le richieste del mercato, l’impianto fu adibito a filatura di cordonetto di carta e di tessuto di canapa e fabbrica di fiammiferi in cera.
Dal 1920 il complesso, che conserva ancora il muro perimetrale e alcuni edifici in mattone rosso, testimoni di questa archeologia industriale, tornò a essere utilizzato come mulino per la produzione di farina e, negli anni Settanta, di mangimi zootecnici.
La mole enorme e impattante del Mulinone portò alla decisione di coinvolgere Gino Pellegrini per decorare la vasta parete rivolta verso il centro città e renderla più gradevole la vista.
Nel 1984 vi lavorarono diversi decoratori, artigiani e studenti coordinati dallo scenografo che aveva scelto un’iconografia ispirata alle tradizioni agricole e alla storia locale: le spighe e l’uva.
Recentemente su uno dei muri che delimitano il binario dedicato all’attività del mulino è stato realizzato dall’artista Alice Pasquini un murale dal titolo Mille papaveri rossi, dedicato alle donne della resistenza e alla nascita della Costituzione italiana.
Indirizzo e informazioni di accesso:
Via Marco Minghetti, 1, 40017 San Giovanni in Persiceto BO